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Storia dell’aspirapolvere

Tra gli elettrodomestici che affollano la nostra quotidianità, l’aspirapolvere è uno di quelli di cui non possiamo fare a meno. Certo, potrebbe essere sostituita da una scopa qualsiasi, ma per quanto riguarda i risultati in termine di pulito, tra le due non ci sono paragoni.

Oggigiorno abbiamo la fortuna di poter scegliere tra diverse tipologie di aspirapolvere e tutte hanno lo scopo di rendere più facile e pratico il lavoro domestico. Da quelle a traino a quelle elettriche, a vapore o automatiche, il mercato continua a progettarne di nuove.

Al di là delle migliorie applicate nel corso del tempo però, ogni prodotto condivide da sempre due elementi, ovvero il meccanismo e le origini.

Il principio di funzionamento è piuttosto semplice: il motore dell’aspirapolvere mette in azione una ventola che, girando ad alta velocità crea intorno alla bocchetta d’aspirazione una forte depressione; il risucchio provocato permette di aspirare lo sporco che a quel punto finisce nel sacchetto/contenitore di raccolta.

Le origini del congegno invece, sono molto più articolate. D’altronde si sa che quando un oggetto risulta avere successo, la lista di pretendenti inventori tende ad allungarsi. Tanti nomi accomunati dalla stessa necessità: dare vita ad uno strumento in grado di garantire il pulito.

Gli inizi

L’idea all’origine dell’aspirapolvere è da ricercarsi nel contesto storico in cui si sviluppò per la prima volta. Nonostante già nel 1797 Levi Dickenson perfezionò la scopa artigianale della moglie, sostituendo i rami secchi con del sorgo (più resistente e flessibile) dando vita a quella che comunemente oggi conosciamo come saggina, è stata la seconda rivoluzione industriale ad innescare nella popolazione l’idea di pulizia ed igiene. Con la produzione di massa inquinamento e sporcizia erano all’ordine del giorno e nello stesso periodo Louis Pasteur teorizzò che le malattie infettive fossero causate dai germi: una scoperta che smosse i cittadini, dall’Europa agli stati Uniti, alla ricerca di soluzioni più efficienti di scope e stracci.

Il processo di pulizia era ancora tedioso e in molti tentarono di progettare dei metodi tecnologicamente più avanzati, cominciando a brevettare le loro invenzioni. Il primo prototipo risale al 1860, quando Daniel Hess sostituì alle setole della scopa una spazzola rotante e un mantice per creare suzione e poter risucchiare la polvere. La sua macchina destò interesse e curiosità da parte non solo dei consumatori ma anche di alti ingegneri, i quali presero in prestito l’idea di Hess e la svilupparono.

Evoluzione

Nel 1869Ives Mc Gaffey di Chicago brevettò la sua invenzione con il nome WhirlWind– letteralmente vortice di vento; realizzato con legno e tela, il congegno creava l’aspirazione utilizzando una pompa a mano. Lo strumento era stato progettato per pulire i tappeti ma nonostante l’innovazione, la Whirlwind non riscosse successo in quanto considerata ingombrante, costosa e faticosa.

Nel 1892 la benzina cominciò ad essere utilizzata per la combustione e qualche anno più tardi, nel 1899,John Thurman di St. Louis decise di utilizzare il combustibile nella sua macchina motorizzata per le pulizie, la quale però non funzionava per suzione ma semplicemente smuoveva la polvere e la spostava all’interno di un contenitore.

Dev’essere stato uno strumento simile a dare l’illuminazione a Hubert Cecil Booth nel 1901. L’ingegnere inglese, osservando un apparecchio impiegato per la pulizia dei treni che attraverso un getto d’aria allontanava la polvere e la sporcizia dai vagoni, decise di ribaltarne il principio di funzionamento e ricorrendo alle invenzioni precedenti, creò una scopa motorizzata con spazzole rotanti in grado di aspirare aria non più attraverso una pompa ad azione manuale ma meccanica. L’apparecchio di Booth, chiamato Puffing Billy, si serviva di un contenitore fissato su un carro trainato da cavalli e di lunghi tubi di gomma fatti passare attraverso le finestre degli edifici per pulire tappeti e pavimenti, tra cui anche quelli sontuosi dell’abbazia di Westminster in occasione dell’incoronazione di re Edoardo VII. Nonostante l’approvazione da parte dei reali però, l’aspirapolvere era ingombrante, richiedeva l’impiego di almeno due persone ed era – secondo le testimonianze – più rumoroso di un tuono.

Il salto di qualità avvenne nel 1907 quando James Murray Spangler, un portinaio dell’Ohio, pensò che la sua tosse cronica fosse causata dalla polvere delle moquette che doveva pulire tutti i giorni. Cercò così una soluzione al suo problema, trovandosi a brevettare quello che poi sarebbe stato il primo aspirapolvere elettrico portatile, composto dalla federa di un cuscino pinzata ad un manico di scopa per la raccolta della polvere, una spazzola rotante e il motore di un ventilatore. Spangler vendette poi il brevetto al cugino, proprietario della Hoover Harness and Leather Goods Factory, società leader nel settore ancora oggi (tanto che in inglese l’espressione doing the hoovering significa letteralmente “passare l’aspirapolvere”).

L’aspirapolvere oggi

A causa delle sue dimensioni – e del conseguente prezzo elevato – per molti anni l’aspirapolvere rimase un bene di lusso, destinato soprattutto alle operazioni di pulizia di grandi spazi, dagli alberghi agli uffici nei grandi palazzi.

Hoover continuò ad apportare delle modifiche ai suoi modelli per poter espandere la fetta di mercato di riferimento e così, nel 1952 brevettò la Constellation: una piccola sfera dal design futuristico senza rotelle, progettata per essere posizionata al centro della stanza e permettere al fruitore di lavorarci intorno grazie al tubo aspirante collegato alla base. La Constellation oltre che avere una forma molto riconoscibile era anche piccola e facile da utilizzare, per questo particolarmente adatta al consumismo di massa sviluppatosi proprio in quegli anni: l’aspirapolvere stava facendo il suo ingresso nelle case non solo di città ma anche di periferia. Nel 1963 infine David Oreck riuscì a perfezionare il modello classico di aspirapolvere, rendendolo più leggero e maneggevole garantendone la potenza: era nata la moderna scopa elettrica.

In poco più di cento anni, l’aspirapolvere ha saputo innovarsi con costanza rispondendo alle esigenze dei consumatori. Tanti modelli per diversi utilizzi rendono l’elettrodomestico non solo versatile ma anche indispensabile per la pulizia. Noi di Fra.mar lo sappiamo bene e per questo tra gli strumenti che utilizziamo figurano aspirapolvere di tutte le dimensioni per poter pulire ogni tipo di superficie e di spazio.